maestri di Teolo

Archivio del Comune di Teolo,  “Ordinamento delle scuole nell’anno scolastico 1914-1915”

La maestra Vittoria Berrini (prima a dx in terza fila) con gli alunni di Teolo, al Palazzetto dei Vicari, prima del 1921 - Collezione Sandro Furlan

Vittoria Berrini

La maestra Vittoria Berrini era originaria del lago Maggiore. Nata nel 1880, si trasferisce a Padova con la famiglia, dove si diploma alla Scuola Normale femminile di Padova, nell’anno scolastico 1898/99. Giovane neodiplomata prende subito incarico di insegnante a Teolo capoluogo. Alloggia presso la famiglia De Giacomi, nella casa che sta proprio dirimpetto alla scuola, che aveva sede nel Palazzetto dei Vicari. In paese conosce Placido Furlan (n. 1882) con il quale intreccia la sua vita. Il giovane Placido Furlan faceva il fabbro e nel 1905 – all’epoca del grande sviluppo industriale tedesco – accetta una proposta di lavoro e parte per la Germania. Bisogna dire che Placido era spinto dal desiderio spontaneo di migliorare il proprio destino a ogni domenica partiva a piedi da Teolo – alle ore 5.00 – per andare a Padova e seguire un corso per fabbro (con i suoi fratelli, l’uno per un corso di capomastro e l’altro per falegname). Torna dalla Germania, dove si ferma dal 1905 al 1908, con l’importante conoscenza dell’uso del tornio. 

Vittoria e Placido si sposano nel 1909. Avranno 4 figli (Carlo, nato nel 1910, Giusto nel 1912, Mirco nel 1916, e Adriana nel 1925).

Questa preziosa pratica del tornio, strumento importante per l’industria locale, lo metterà al riparo dalla chiamata alle armi per il primo conflitto mondiale. Egli sarà un uomo molto stimato in paese e nel 1927 ottenne l’incarico di Delegato podestarile dal Podestà Giuseppe Indri.

Vittoria nel 1921 (o 1922) ottiene il trasferimento a Treponti. Le scuole hanno sede presso il municipio e la famiglia abitava nei pressi. Eserciterà la professione di maestra fino al 1945, congedata con lettera d’encomio dell’ONMI (Opera Nazionale Maternità e Infanzia).

Notizie fornite dal nipote S.F., n. 1945, intervista raccolta il 10 giugno del 2021.

La formazione delle maestre avviene presso gli Istituti Magistrali, il "Farina" di Vicenza (come per la maestra Dal Pozzo, terza da sx in alto) o l'"Amedeo di Savoia" di Padova

Maria Anna Rodighiero

Rodighiero Maria Anna figlia di Cristiano, insegnante di matematica al Liceo di Faenza, e Beatrice Fiorini, era nata il 5 luglio 1896 a Faenza. Ha terminato gli studi a Padova conseguendo il Diploma magistrale. Ha insegnato in varie località della provincia, concludendo la sua attività di insegnante nel Comune di Teolo dove ha lavorato per più di trent’anni. Risulta iscritta nel registro anagrafico di Teolo il 18 giugno 1927; eliminata il 16.2.1933 per emigrazione nel Comune di Massanzago; ritorna a Teolo il 10 gennaio del 1936 (abita in Via Roma e poi in via Molare) e vi rimane fino al 21.6.1956 per trasferimento nel Comune di Bellaria Igea Marina (Forlì). Oblata del monastero di Praglia tra il 1960 e il 1980 si dedicò al ricamo artistico narrando con l’ago l’opera e la vita di San Benedetto. Si tratta di lavori eseguiti per la Basilica di Praglia con i quali nel 1980 si realizzò un catalogo. Maria aveva imparato l’arte dalla sorella Antonietta insegnante alle “Scarcerle” di Padova nel corso “Scuola di Magistero della donna”.

Notizie tratte dall’archivio anagrafe del Comune di Teolo e dal volume: Maria Rodighiero, Storie di San Benedetto (acu picta), testo di E. Pepato, foto di I. Sisti, Praglia1980

Il maestro Franco Drosi con i suoi alunni al Palazzetto dei Vicari, 1947

Franco Drosi

Il maestro Franco Drosi abitava a Padova nei pressi dell’aeroporto, nell’attuale Via Castelfidardo. Ogni giorno veniva a Teolo in bicicletta per insegnare al Palazzetto dei Vicari. Gli alunni facevano a gara per occuparsi della sua bicicletta, per tenerla pulita e in ordine.

Notizia tratta dalla testimonianza di V.G., n. 1939, raccolta il 21 novembre 2021 integrata il 3 aprile 2022.

Teofilo Venturini

Il maestro Teofilo Venturini era un maestro riconosciuto da tanti come molto bravo. Amava soprattutto la matematica. Aveva fama di essere un anticonformista; un socialista ateo (forse convertitosi al fascismo, almeno a giudicare da una testimonianza) ma rigoroso nell’insegnamento.  Un testimone riferisce che, venuto da Castelnuovo a Teolo per frequentare la classe quinta, incontra il favoloso maestro Teofilo Venturini. «Era un socialista, ma onesto che non faceva propaganda ed era bravissimo ad insegnare». 

Ha sposato una Battistella di Teolo e ha avuto due figli, Ginetto e Zoe. Secondo le testimonianze aveva comportamenti originali: alla fine delle lezioni pomeridiane dava da risolvere una divisione agli alunni i quali potevano tornare a casa solo dopo aver risolto l’operazione; aveva realizzato un trenino elettrico fatto con le proprie mani; con i fogli rimasti dei quaderni li legava con filo creando nuovi quaderni che poi proponeva ai suoi alunni. Ebbe anche il merito di individuare gli alunni più meritevoli e di incoraggiarli a continuare gli studi: così spinse Camilla Furlan a intraprendere gli studi magistrali.

Notizie tratte dalla testimonianza di G. G., n. 1934, raccolta il 13 dicembre del 2021 e dalla testimonianza di V.G., n. 1939, raccolta il 21 novembre 2021 integrata il 3 aprile 2022.

Alunni di Treponti con le maestre Emma Mattei e Vittoria Berrini (rispettivamente in prima fila a sin e a dx) - Collezione Sandro Furlan

Emma Mattei

La maestra Emma Mattei aveva fatto scuola a Treponti per trent’anni. Alla sua morte aveva lasciato al Comune un legato di tre milioni, con gli interessi dei quali venne istituito la “Borsa di studio Emma Mattei”. Il premio consistente in un buono di  £ 50.000 si consegnava ai due alunni di quinta più meritevoli. Un altro di £ 30.000 veniva assegnato alla maestra di prima anche per fare regali ai suoi alunni. 

Notizie fornite dalla maestra Rachele D’Abruzzo in Dainese, riferite in Sergio Giorato, La Parrocchia di S. Maria Madre della Chiesa di Bresseo Treponti 1966-2006. Le trasformazioni di una comunità parrocchiale negli anni del Vaticano II e della beat generation, Parrocchia di Bresseo Treponti 2006, pp. 77-78.

Assegnazione del premio "Emma Mattei". Riconoscibili tra le autorità il Segretario comunale Romualdo Bovo e l'Abate Isidoro Tell; il Sindaco Emilio Vergani (secondo sulla dx) sta pronunciando l'orazione per la circostanza. Il premio fu attribuito agli alunni meritevoli fra il 1970 e il 1975

Gino Bovo

Il maestro Gino Bovo era nato a Praglia nel 1920. La sua famiglia aveva radici nel monastero: il padre Massimiliano lavorava nella campagna dei monaci, insieme al fratello Daniele. La mamma Beatrice si dedicava, insieme con la zia Giuseppina, ai lavori domestici e alle necessità dei monaci. I figli di Massimiliano crescono nel monastero. Dopo Gino nasce Sebastiano nel 1922, Francesca nel 1923, Romualdo nel 1924. L’epidemia conosciuta come “la spagnola” in una sola notte (tra il 1918 e il 1919) aveva portato via ben 4 bambini della famiglia Bovo. 

Sebastiano a 11 anni passa dal probandato, dove la famiglia Bovo viveva, al monastero, impegnandosi in una scelta monastica che lo porterà a ricoprire ruoli importanti nell’ambito della comunità benedettina. La vicinanza dei monaci infonde nei giovani Bovo l’amore per la cultura. Gino e Romualdo vanno a Padova in bicicletta ogni mattina per compiere i loro studi. Gino si diploma all’Istituto Magistrale “Amedeo di Savoia” nel 1938, Romualdo diventerà geometra. La guerra trova Gino ufficiale di complemento degli Alpini nel Friuli. Come tanti giovani sarà costretto a vivere nascosto dopo l’8 settembre fino alla fine del conflitto. 

Intanto la famiglia Bovo si era trasferita a Tramonte e da qui ogni mattina, sempre in bicicletta, Gino parte per Galzignano, dove ha avuto la prima cattedra di insegnante elementare, dopo aver ottenuto l’abilitazione. 

Nel 1950 si sposa con Ada Beghin, dalla quale avrà 5 figlie. La carriera scolastica lo vede intanto prendere servizio a Treponti, poi a San Benedetto e infine presso la scuola di San Biagio, dove resterà in servizio fino alla pensione, nel 1980. È scomparso nel dicembre del 2009.

Notizie fornite dalla figlia, P.B., n. 1950, trascritte il 4 aprile 2022.

Maria Dal Pozzo

Maria Dal Pozzo, ovvero “maestra Contarini” era nata a Feriole il 23 luglio 1924 da storica famiglia agricola, all’epoca residente nell’attuale via Vergani. Ha compiuto gli studi elementari presso le scuole comunali di San Biagio e di Treponti. Si è diplomata maestra presso l’Istituto Magistrale al Collegio Farina di Vicenza, tenuto dalle suore Dorotee. Sposata con Romildo Contarini il 26 agosto 1953. Ha avuto 4 figli . La carriera scolastica si svolge partendo dalle scuole elementari di Cortelà a seguire: Bastia, Rovolon, Santa Maria di Veggiano, Treponti, San Benedetto, infine, a San Biagio, dove insegnò, dal 1960 al 1985. Muore il 3 agosto 1993.

Notizie fornite dal figlio, C.C., n. 1957, trascritte il 4 aprile 2022.

Le maestre Rachele D'Abruzzo (di spalle) e Camilla Furlan (sulla dx) con un gruppo di scolari alla manifestazione del premio "Emma Mattei", anni Settanta

Camilla Furlan

La maestra Camilla Furlan nasce nel 1926; si diploma maestra elementare a 19 anni ed inizia da subito una lunghissima attività di insegnamento, prima a Castelnuovo, poi a Teolo, Villa, per terminare la carriera a Treponti. Si è sposata con Romualdo Bovo, persona molto impegnato nel territorio, nella politica e nel volontariato, che fu segretario comunale a Teolo, e dal 1975 segretario del Comitato regionale di controllo degli atti amministrativi dei comuni a Padova.

Fino ai 28 anni Camilla affianca l’attività di maestra elementare con quella di insegnante “privata” dei figli della famiglia Sarego Alighieri di Castelnuovo. Muore nell’aprile del 2016.

Notizie fornite dalla figlia, A. B., trascritte il 4 aprile 2022.

Il Maestro Cappellini e i suoi alunni di quinta classe al Palazzetto dei Vicari, 1947
Scuole elementari di Castelnuovo, 1951

… allora a scuola si andava con la divisa, nera e colletto bianco, con il fiocco azzurro per i maschi e rosa per le femmine.. I libri e i quaderni li portavamo a scuola nella sacheta, che era una busta di stoffa con la bretella da mettere a tracolla .… Il maestro Pietro Cesare era molto bravo… nell’angolo del cortile c’era un orto e ci insegnava a coltivare ortaggi, dovevamo vangare, seminare, inaffiare, togliere l’erba.

… La maestra Solidea Ardossi, che abitava in uno dei due appartamenti sopra la scuola, si offrì di seguire quelli che volevano seguire questa trasmissioni  (RAI Telescuola) e andavamo nel suo appartamento a seguire le lezioni in televisione. Finito ci interrogava e correggeva i compiti…

Calaon Antonio (Toni Cocajo), Castelnuovo. Ricordi del tempo quando andavo a scuola, Rasai di Seren del Grappa (BL) 2018, pp. 15-20.

Scuole di San Biagio, classe III, a.s. 1963-1964 con la maestra Maria Dal Pozzo
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