Berti Antonio, medico

Antonio Berti, il medico di Montagnana e Teolo precursore del lockdown

La figura e la storia di Antonio Berti sono davvero affascinanti, uomo dai molteplici interessi e ricco di espedienti. Era nato a Venezia il 20 giugno del 1812. Compì la prima formazione a Treviso, dove la famiglia possedeva due cartiere; un rovescio economico dell’attività di famiglia lo obbligarono a interrompere gli studi. Non si perse d’animo, andò pedagogo presso una famiglia nobile veneziana, finché nel 1837 poté entrare nell’Università di Padova, studente di medicina.

Antonio Berti (1812 - 1879) medico di Teolo e Senatore del Regno

immagine tratta da: <https://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Berti_%28senatore%29>, 3 agosto 2023

Lottai fin dai primi passi con ostacoli che una volontà meno tenace avrebbe giudicato insuperabili– scrive di sé il neo medico – raccontando a quali stratagemmi fosse stato costretto per mantenersi agli studi. Fece di tutto: traduzioni dal francese e dal tedesco, articoli per giornali e per le strenne, poesie per nozze, racconti, canti popolari, dissertazioni per lauree, prediche perfino.

Diplomatosi nel 1842 nello stesso anno vinse la gara per la condotta di Teolo. Restò a Teolo pochi anni, fino al 1846, alternando l’attività medica – gradito a tutti, si dice nel necrologio – all’azione patriottica. Uomo versatile, propenso alle lettere, come abbiamo visto, egli fondò con Guglielmo Stefani il «Giornale Euganeo» e il «Caffé Pedrocchi», pubblicazioni che diedero la sveglia patriottica agli spiriti dormienti delle province venete. 

Nel 1846 assunse la condotta medica di Montagnana, dove fu colto dai fatti del 1848. I notabili di Montagnana lo nominarono a capo del Comitato locale ed egli si adoperò per difendere il territorio dalle incursioni degli austriaci, accampati nel Quadrilatero. Le sorti della guerra non furono favorevoli, come è noto, e i patrioti, Berti compreso, ripararono a Venezia, ultimo baluardo di libertà. 

A Venezia, come prima a Montagnana, Berti ebbe modo di fare osservazioni sull’andamento di una malattia allora terribile: il colera.

Lottai fin dai primi passi: I dati biografici del medico Antonio Berti sono tratti da: Annuario istorico italiano in continuazione dell’Almanacco istorico d’Italia di Mauro Macchi, Milano 1879, pp. 750-751; Senato del Regno, Atti Parlamentari, Appendice alla tornata del 29 Luglio 1879, Roma 1880, pp. 2578-2584; “Annali universali di Medicina e Chirurgia”, 248 (1879), pp, 557-558.

Le due opere del Berti, pubblicate a Venezia nel 1855 (quella sul colera a Montagnana) e le ulteriori osservazioni sul colera a Venezia pubblicate nel 1859, che divulgarono le osservazioni raccolte dallo studioso che aveva intuito come gli assembramenti di popolo favorissero i contagi. L’ isolamento, dunque, rappresentava una soluzione al problema e così fu stabilito che gli infermi poveri fossero chiusi in alcune stanze dell’ospedale, mentre i più abbienti fossero invitati a non uscire dalle loro case.

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